studio solfati
Fra le evidenze emerse durante la caratterizzazione all’interno delle aree di proprietà ENEL nel Sito di Interesse Nazionale di Pitelli, si è rilevata una diffusa presenza di solfati nelle acque sotterranee. Come noto, il D. Lgs. 152/06 stabilisce una concentrazione soglia per il solfato disciolto nelle acque sotterranee di 250 mg/l, che tuttavia può essere superata in funzione delle specificità idrogeologiche-geochimiche naturali sito specifiche, ovvero in funzione del valore di concentrazione del “fondo naturale”.
ENEL ha sempre sostenuto che l’elevata concentrazione di solfati fosse imputabile principalmente alla presenza nella zona, nota storicamente, di acque termali ricche di solfato, e quindi imputabile a cause geologiche naturali.
Il Ministero dell’Ambiente ha pertanto chiesto ad ARPAL, nella Conferenza dei Servizi del 28/06/06, di effettuare uno studio specifico, tale da avvalorare o meno la tesi di ENEL.
Dal momento che, contestualmente alle indagini svolte nelle aree ENEL, in diverse altre zone all’interno del sito di Pitelli, soggette a caratterizzazione, è emersa la stessa problematica, ARPAL ha ritenuto opportuno estendere lo studio a tutto il sito di Pitelli.
Avendo ACAM già effettuato alcuni studi (Brozzo 1998; Brozzo et al. 2004) sul chimismo della falda nella zona Est del Comune della Spezia, e note le specifiche competenze scientifiche del DIP.TER.RIS. Università di Genova nella persona del Prof. Marini, si è stabilito di istituire un gruppo di lavoro ACAM - ARPAL - Università di Genova per realizzare lo studio in oggetto.
Contestualmente ENEL ha dato completa disponibilità all’utilizzo di tutta la propria rete di monitoraggio per il prelievo di campioni da analizzare ed ha messo a disposizione risorse economiche e tecniche per l’implementazione della rete, ove ritenuta necessaria.
Da un punto di vista organizzativo lo studio si è sviluppato con le seguenti modalità : dopo una fase di revisione dei dati disponibili (Brozzo, 1998; Brozzo et al., 2004; ARPAL, 2005; dati inediti Studio di geologia Dott. G. Brozzo e documentazione varia fornita da ENEL), il gruppo di lavoro
comprendente ARPAL, ACAM Acque S.p.A., Dip.Te.Ris.-Università di Genova ed ENEL ha stabilito, di comune accordo, un programma di indagini comprendente la perforazione di quattro nuovi piezometri (da completare secondo le specifiche stabilite da ARPAL), l’esecuzione di una
campagna piezometrica e di un rilievo idrogeochimico, esteso alle sorgenti, pozzi e piezometri presenti nel bacino del rio Fossamastra e in altri punti significativi distribuiti all’interno del Sito di Pitelli.
Gli obiettivi specifici dello studio sono stati mirati a separare e quantificare, ove possibile, gli effetti naturali da quelli indotti dalle attività antropiche, ed in particolare quelli indotti dall’utilizzo dell’acqua di mare, sulla matrice acque sotterranee. Lo strumento di indagine essenziale utilizzato per tale discriminazione e la costruzione del modello idrogeologico-geochimico concettuale dell’area in esame è stata la geochimica applicata.
Lo studio ha permesso di identificare la presenza di almeno tre distinte zone di risalita delle acque termali: (i) una presso gli Stagnoni-
Pagliari, dove emerge un’acqua termale fortemente influenzata dalla riduzione batterica del solfato; (ii) l’altra nel settore settentrionale dell’area della centrale ENEL, dove risale una componente termale non influenzata (o debolmente influenzata) dalla riduzione batterica del solfato e la terza
lungo Viale S. Bartolomeo in una fascia compresa tra il Mariperm e i cantieri navali Fincantieri. Una quarta zona di risalita, lungo il bordo settentrionale della dorsale quarzitica del monte Val di Locchi, è suggerita dal rapporto Li/Na .
Vai allo studio completo (11 Mb).